Sapevo solo che se avessi finito il nuoto, avrebbero dovuto spararmi per non farmi arrivare al traguardo. Ma dopo il 30esimo km della maratona, un colpo in testa forse avrebbe fatto meno male. I momenti più divertenti però sono stati quando nel nuoto mi hanno doppiato 1500 atleti, metà dei quali mi sono passati sopra o attraverso. Di quelli che invece nuotavano con me, quando li guardavo pensavo che facevano veramente schifo. Uno aveva una specie di Gibaud nella caviglia ..... un altro nuotava a dorso alla romana, e via così. Esco dall'acqua e mi metto in bici alla media che mi ero prefissato ma per le prime due ore continuavo a ripetermi "non so come mi sento, non capisco" in realtà sapevo che avrei potuto svegliarmi da un momento all'altro nell'ambulanza. Poi mi sono ripreso. Dopo la mezza maratona ho portato la mia mente in posti in cui non era mai stata. Ma e' stato bellissimo.
Ringrazio chiaramente L, amore della vita mia, che anche stavolta ha sopportato senza un lamento i miei allenamenti lunghissimi e ancor di più i miei ritorni a casa con un unico neurone. E poi Zuck, il mio coach (e suo figlio Rocco), che hanno allenato un corpo (e la mente) di un 58enne con mille acciacchi senza farlo mai fermare!
That's my dream; that's my nightmare. I watched a snail rawling, slithering, along the edge of a straight razor... and surviving." Colonel Kurtz, Apocalypse Now.
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