La colazione era inclusa: uno yogurt e un pezzo di frittata, neanche un pezzo di pane. Ecco perché era inclusa. Comunque ieri sera ero andato a fare carboload in un ristorante italiano dove il cuoco era una specie di vichingo locale con le trecce.
Aspetto le 9 per portare Peter Pan dal dottore. Siccome il 99% dei meccanici di bici è insopportabile e supponente, entro carico a mille con proprio voglia di litigare se avessero avuto l’attitudine.
Invece gentilissimi e super professionali. Mi hanno risolto tutti i problemi meccanici e trovato una soluzione per bloccare la tenda al telaio.
Riesco a partire a mezzogiorno, ma sapevo che avevo solo 70km piatti e quasi tutto asfalto.
Mi fa un certo effetto essere tornato in un mondo conosciuto, dove ci sono case e auto. Anche sé poche. Dove se ti capita qualcosa, hai la possibilità di sopravvivere, non la certezza di morire come nei giorni scorsi.
Con un filo di gas arrivo a Big Fork che sembra i paesini del west di Sergio Leone. Tutto finto mi sa.
Dormo nella camera Art Deco’ (giuro che si chiama così) di un canile maleodorante.
Domani invece giornatona.
Preghiamo.
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