venerdì 21 maggio 2021

SPERAVO DE MORI' PRIMA


"Appena uscita, ho voluto guardare la serie dedicata a Totti “Speravo de morì prima”, dove vengono raccontati i retroscena della carriera e dell’addio del campione della Roma.
Ero soprattutto curioso di vedere se veniva trattata la parte più intima e psicologica della decisione di smettere di giocare, com’è maturata e come l’ha gestita il buon Francesco.
Ho avuto la conferma che gli sportivi di qualsiasi disciplina hanno storie e percorsi molto simili e che la fine della carriera rappresenta per molti il momento più difficile da affrontare.
Totti non riusciva a smettere, probabilmente perché aveva paura che la sua vita non avesse più uno scopo. Era nato per giocare a calcio e non poterlo fare più era impossibile da accettare. Lo capisco, so perfettamente cosa vuol dire.
Dover smettere è diverso da voler smettere e quando fai la cosa che ti piace più al mondo, vorresti che durasse per sempre.
Ma tutto ciò che ha un inizio, ha anche una fine e nello sport la data di scadenza arriva prima.
E per quanto duro, bisogna accettarlo. Prima lo capisci, meglio vivi dopo.
E’ meglio scendere dal treno da soli che farsi buttare giù in corsa quando non sei più utile.
Vale per tutti, non solo per Totti.

Perché la vita continua e la fine è solo l’inizio di qualcos’altro". 

- da Riccardo Pittis

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