Mi sveglio nel Airbnb del “silenzio degli innocenti” e preparo la partenza. Esco e trovo una stazione di servizio per il breakfast of Champion.
Dopo poco arrivano altri ciclisti che avevano dormito in tenda dietro il municipio.
E trovo subito il rompicoglioni: da dove arrivi, dove vai? Whitefish rispondo. Lui guarda nel vuoto preoccupato e poi: “ah sono quasi 100 miglia, ci sono due passi molto alti, sul secondo potresti trovare la neve e verso sera pioverà”.
Io lo saluto e scappo con un carico di dubbi che non ci stavano nelle borse della bici.
Per un momento penso di fare la versione stradale ma poi in realtà capisco che l’universo mi mette alla prova e parto a cannone.
Si rivelerà invece un giro durissimo ma bello con strade mediamente tenute bene. Tanta salita ma chiaramente tanta discesa. Purtroppo però Peter Pan fa dei rumori non belli dal movimento centrale: potrebbero essere i cuscinetti che hanno preso fango o per come me ne intendo io anche la supercazzolaprematurata.
Arrivo relativamente presto prima della pioggia al prestigioso Duck Inn di whitefish. Doccia tra la vita e la morte e subito al ristorante italiano per il carbo load.
Domani devo aspettare apra un negozio di bici per portare Peter Pan ma comunque avevo già pianificato una giornata di scarico dopo le mazzate di ieri e di oggi.
E in teoria smetterà di piovere in tarda mattinata.
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