venerdì 20 gennaio 2023

 

Parlavo con il mio coach che e' anche coach di football americano e mi sono riaffiorati i ricordi di quando, adolescenti, giocavamo insieme. Ho trovato questa poesia che, anche se parla di calcio, descrive proprio quei momenti, quei pensieri, quell'amore infinito.


L’allenamento è finito.

Ti fermi ad osservare il campo.
C’è silenzio.
Nessuna voce, nessun pallone che batte.
Solo una luce fioca che illumina il campo:
Terra e sassi.
Che ti hanno fatto soffrire e gioire.
Perché continui a farlo?
Potresti andare al lago, la domenica.
O in montagna.
O nei centri commerciali.
Ma no, non sarebbe lo stesso.
Non lo sarebbe mai.
Come potrebbe?
Senza passare notti insonni.
Senza i riti pre partita.
Senza abbracciare per primo chi ha segnato.
Senza quel brivido di stare sotto di uno a due minuti dalla fine.
Senza il cinque di un compagno appena prima che l’arbitro fischi l’inizio.
Senza l’ansia mentre il mister da la formazione.
Senza la rabbia per essere rimasto con una maglia numero 18 tra le mani.
Senza il dolore dopo una brutta entrata.
Senza quegli abbracci che non hanno bisogno di parole.
Senza la tristezza che ti stringe lo stomaco quando l’arbitro fischia la fine.
Non sarebbe lo stesso, no.
Non potrebbe esserlo mai.🖋
“CI ALLENIAMO ANCHE SE PIOVE?”
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