domenica 12 aprile 2015

IL PANICO DEL NON ALLENARSI ABBASTANZA E LA RESURREZIONE


Quel sogno (o incubo) non si allena da solo.
Ogni tanto di notte pensi che dovresti fare più quantità. 
O magari più qualità. 
O magari avere più tempo. 
O iniziare l'EPO.
O finalmente riuscire a andare a correre alla mattina prima che la famiglia si alzi.
E poi sei sempre in giro per lavoro, stravolto dai fusi orari, a elemosinare un treadmill o una pozza d’acqua. 
Quante scuse…..
E poi all’improvviso sei in vacanza per pochi giorni nelle tue amate montagne. Non amate per la natura, amate per la fatica sulle sue strade, per le storie epiche dello Stelvio e del Gavia. Perchè qui si consuma il sacrificio al dio del ciclismo, qui non importa se sei una pippa come me o un grande, qui tutti sentono un male da cani, ognuno al suo livello di dolore.
Prendi la bici e scopri delle montagne nuove, poi, l’ultimo giorno, con il sangue denso e l'ematocrito a 78 per il burro dei pizzoccheri, parti per il vecchio solito giro. 

Tranquillo, una pedalata dietro l’altra. 
Niente da dimostrare. Tanto sei indietro con l’allenamanto. 
Quando sei a casa scarichi su Strava, altrimenti l’allenamento non esiste, e scopri che hai fatto il tuo secondo tempo di sempre. 
Però…

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