mercoledì 4 febbraio 2015

STRANO SPORT, IL FOOTBALL



"Strano sport, il football.
Ritrovarsi ogni tanto per una partita in tv e un pò di salsiccie alla griglia, con un gruppo di fratelli in armi di trent'anni fa.
Più grigi, più stanchi. E quest'anno c'è anche un'altra sedia vuota.
Eppure le cazzate sono sempre le stesse, le risate sincere, senza riserve. Il Biondo dopo dieci minuti si addormenta sulla poltrona, Paltro fa il commento tecnico, io e Zano ruttiamo, tutti gli altri ridono.
Sullo sfondo, si sente Steven bestemmiare che pare Dan Peterson.
Questi trent'anni sono passati senza cambiare niente di importante tra di noi.
Sarà perchè non c'era invidia nè dubbio. Ciascuno in squadra aveva il suo posto, che si era scelto, duramente guadagnato e per cui era riconosciuto.
Sarà perchè nessuno di noi pensava di tirare indietro il casco, quando le cose si facevano difficili, e se ci spaccavamo le ossa, pazienza
(e poi ce le siamo rotte sul serio).
Sarà perchè giocavamo soprattutto per non deludere mai i compagni.
Qualunque sia il motivo, c'era una sorta di nucleo d'acciaio, in quella piccola grande squadra.
E ci sarà sempre.
Son proprio stato bene ieri sera, e che si fotta anche l'influenza.
Grazie Stefano Zanardi per la solita ospitalità.
Scusate per i rutti, voi che siete personcine a modo (e quelli che giocavano in attacco anche un pò pedali)."


Questo il racconto di sciffo, ironman ironico non monomaniaco, sull'altra sera a vedere il superbowl con i vecchi compagni di squadra. Io non c'ero (fisicamente, voglio dire - perchè con il pensiero ero tra di loro), perché siamo diventati grandi insieme su campi spelacchiati, normalmente loro giocando e io infortunato.
La foto è vera e storica: eravamo sulle gradinate vuote che si intravedono sullo sfondo, e è stato da quella partita dei "grandi" che è incominciata la nostra bellissima scimmia. 

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