giovedì 18 luglio 2013

CAGARSI ADDOSSO FA BENE


King of Pain mi ha mandato una mail con questo titolo. Era in risposta alle mie congratulazioni perche' l'hanno preso al Tour des Geants (330 km di corsa con 24.000 (non mi sono sbagliato con gli zeri) di dislivello. La mail la parcheggio dentro il cervello. 
E comunque lo ringrazio in attesa di trovare una risposta. 
Una risposta piu' a me che a lui.

"Ci pensavo oggi, mentre correvo i miei soliti penosi 45/50 min. durante la pausa pranzo: da 2 settimane circa ero praticamente fermo (le splendide pedalate ad Amsterdam e dintorni con i cacatoa non contano e tantomeno i calcetti di periferia) e, fino a ieri, piuttosto che correre a 30 gradi sotto il sole mi sarei fatto dare nel culo.
Oggi è cambiato qualcosa. Dopo la mail dell’organizzazione del Tor, ho un obbiettivo. Sfidante, pazzesco, ma sempre un traguardo da raggiungere. E così tutto diventa diverso. Allora ho pensato che la “pressione” in questo mondo di fatica è determinante: se la senti, immediatamente la “mansarda” comincia ad arearsi ed il tuo corpo (o quel poco che rimane di integro..) lo capisce.
Ci sono sport in cui la pressione è inversamente proporzionale ai risultati. Pensa a Tomba. One shot, giù per una pista e, meno capiva, più vinceva. Ci sono momenti in alcuni sport, dove la pressione fa girare tutto. Pensa al rigore di Baggio ai Mondiali negli Usa. Baggio “normale” non sbagliava un rigore neanche bendato
In quello che ci piace invece la pressione è fondamentale. Poi, la puoi governare, possederla, plasmarla secondo il tuo carattere. Ma sempre fondamentale resta.
Se hai un obbiettivo e di conseguenza avverti la sua pressione, i 50 minuti a 30 gradi diventano quasi piacevoli.
Allora ho pensato che se anche hai un’infiammazione del cazzo ad una gamba ti devi iscrivere a qualcosa. Farai la mezza corricchiando a fatica. Chi cazzo se ne frega. Dopo sarà meglio di prima.
La sera precedente al mio primo Ironman, Il fratello che non ho mi ha mi scritto un sms che mi ha emozionato. Mi ricordava tutto l’impegno che ci avevo messo, tutta la fatica (sempre lei…) che mi aveva fatto compagnia nei mesi di preparazione. Per questo motivo dovevo essere consapevole che il mio traguardo personale l’avevo già tagliato.
Vorrei fosse così anche per te.

P"

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