venerdì 31 maggio 2013

LO SPORT PIU' DIFFICILE DEL MONDO: IL PADRE

un mio amico ha mandato tutti a fanculo e ha aperto un albergo nel caribe. Si e' sposato e ha fatto una bella bimba. Ieri ha postato questo su face book:

"E poi un giorno arriva una e-mail della Federazione Hondurena. Tu la apri e vedi che e' la convocazione per il mondiale giovanile di Dubai e leggi il nome di tua figlia.

Ti siedi e pensi a tutte le volte che Lydia e io l'abbiamo accompagnata a nuotare, alle nostre vacanze legate alle sue gare.
E poi lo comunichi a Mae e lei scoppia in un pianto di felicita' e tensione e quindi pensi ai suoi sacrifici, agli 8 minuti di sonno che si fa in auto mentre la portiamo ad allenarsi, alle volte che ha detto no alle amiche perche' deve nuotare, al suo spirito caraibico che la fa "nascondere" sott'acqua per allenarsi un po meno, al pianto per una squalifica nei 100 farfalla, alle prime medagliette vinte e a quelle che perde ora perche' non sa piu' dove metterle, e sopratutto pensi alle sue sconfitte (la cosa piu' costruttiva).

Sara' una delle piu' piccole partecipanti al mondiale, ci e' entrata per 2 mesi e mezzo, quei 2 mesi e mezzo di nascita prematura 13 anni fa.
Il suo pediatra (il mitoco Almendarez) ci disse " I prematuri sono i migliori, si abituano a lottare per la loro vita appena nati, sono gran lottatori "
Aveva ragione, felicitaciones Mae y suerte !!!!!!"

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