lunedì 31 maggio 2010

FACCIA DA MAMUTONES - IO L'HO VISTA

Copio/incollo tra le lacrime dal ridere dal blog dell'ironman ironico non monomaniaco. Io giuro che Papi la faccia da Mamutones la fa veramente, altre volte quella da monolito dell'Isola di Pasqua. Stasera un test di 4 km di corsa e "nessun dolore", come Lucio Battisti.

"Stamattina la sveglia è suonata alle 4.30, anzi, l'ho spenta addirittura prima che suonasse, dato che stavo giocando a Trivial Pursuit (perdendo) con la cotoletta che ho mangiato ieri sera da Settimo.

Passo a prendere Papi, che indossa la sua tradizionale maschera da Mamutones, e passiamo per l'ignobile ritrovo di San Zorz a raccattare il resto degli Inglorious Bastards.

Alle 6.30 siamo già a Lugo, e dopo la consueta cacata di fronte all'Ipercoop locale, si parte per i colli.
Per qualche km l'andatura è persino troppo tranquilla, dato che siamo in gruppo con dei veterani - cioè quello che saremo anche noi tra due o tre anni, con venazze varicose e tutto - poi passano due emuli di Pantani e si parte ai 40 all'ora.
Almeno la giornata è bella e l'aria non troppo fredda, diciamo così...

Io oggi piuttosto che affannarmi sui pedali ciuccerei gli alluci a Katia Ricciarelli, se poi penso che dopo dovrò anche correre, sarei disposto anche a baciarla con la lingua dopo che ha mangiato mezzo chilo di salsiccia tartufata.

Ai primi contrafforti dei monti Coralli il gruppo, al solito, si sgrana ignobilmente, con culoni, baristi di paese e sfogline che cedono di schianto.
Restiamo io, il mio carnefice Luca Carboni, il Presidente e il famoso duo jazz Gino&Alberto.
Tutti gli altri del team, saggiamente, fanno corsa di retroguardia.

Il percorso, causa frane, è inedito, ma chi se ne frega, tanto c'è sempre fottutamente da salire su quei colli di merda (scherzo, sono bellissimi).

Quando imbocchiamo la salita del Prugno, Cima Coppi, comunico ufficialmente che non ho nessuna intenzione di farla a tutta, e così faccio, chiacchierando con il mio massacratore.
E questa forse è la prima cosa intelligente che faccio da settimane.

Sul valico, il solito ristoro impeccabile, una pisciata e il Presidente che molla una scurza invero assai sospetta: sul finire del rombo, si ode infatti un inequivocabile rumore liquido di risacca oceanica.
Solo il fondello rinforzato lo salva dalla chiazza marrone in posizione vergognosa.

Una volta tornati a Casola Valsenio, inizia il solito, infame toboga in gruppone a 45-50 all'ora, che ci porterà dolorosamente fino a Lugo.
Nel mentre continuo a pensare che dopo dovrò correre a piedi per almeno un'ora, ed a quanto debbano essere gustosi gli enormi alluci incarniti di Katia.

Comunque i km passano, e in un tempo che mi sembra brevissimo, mi ritrovo a correre con il cantautore su una stradina di campagna.
Ci sono 25 gradi, ma niente ombra e l'umidità di Saigon nella stagione monsonica, e inoltre scorreggiamo entrambi in modo imbarazzante.
Sono sessanta minuti piuttosto lunghi, e finiamo cotti come cotechini a S. Stefano.

Al termine delle nostre erCULee fatiche, non troviamo nemmeno una fontana per slavacchiarci le ascelle, e puzziamo come mufloni del Gennargentu.
Papi, provato, ha già indossato la maschera Mamutones da pranzo, e si aggira seminudo per il parcheggio, spaventando i bambini con i suoi polpacci.

Ma è al pasta party che, ancora una volta, i romagnoli riescono a stupirci.

Mentre siamo in coda per mangiare, arriva una ragazza con un bottiglione di coca gelata, e ce ne offre un bicchiere.
Questo non potrebbe succedere in nessun altro posto.

Poi bis di primi, due piade (una con porchetta e l'altra col crudo), dolcetto, coppa gelato.
Ma soprattutto - e qui ci siamo davvero commossi - birra alla spina ghiacciata senza limiti!
Papi ne beve almeno 10 bicchieri, prima che riusciamo ad addormentarlo con un fucile da elefanti ed a caricarlo nel baule della macchina come un rapito.

Alla fine c'è pure il caffè.
Manca solo una parete con dei buchi dove infilare l'uccello e Irina Palm dall'altra parte (e qui ci sono in giro delle signorone di 60-70 anni con certe manazze da piada che scommetto lo farebbero pure gratis).

La Romagna è il posto più bello del mondo.".

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