mercoledì 18 novembre 2009

TRANCE

Che se lo scrivi diverso diventa la pubblicita' di marazzo.
In realta' ieri sera dovevo andare in palestra ma non avevo voglia, cosi' ho preso il mio orgasmo nero e sono andato al parco, ben illuminato, asfalto pulito e qualche miliardo di corridori.
Sara' il buio che circondava la pista, sara' l'assenza del rumore a parte i cerchioni che fendono (va beh, attraversano) l'aria, sara' la ripetitivita' del percoso, e a un certo punto sono entrato in trance.
In quella beata condizione che gli americani chiamano flow, un misto tra la beatitudine di santamariagoretti e il postorgasmo.
Una trentina di km di cui almeno dieci in un altro pianeta.
Spettacolo.

Nessun commento:

Posta un commento