mercoledì 8 agosto 2012

ANCORA SULLE GARE E SUI NOSTRI LUOGHI OSCURI

Essendo ormai intorno ai 50 anni rispetto le scelte e le opinioni di tutti e ammiro chi trova nella gara motivazione e stimolo. Del resto credo di essere tra i pochi, soprattutto tra quelli che scrivono di sport e transitano tra i nostri blog, che per motivi sicuramente da psicANALizzare preferisce evitarla.


Trovo molto belle le parole dette da Schwazer, (che e' comunque un asino non perche' si e' dopato ma perche' ha fatto la vita che volevano gli altri), nella conferenza stampa di oggi:
"Non sapete quante volte a casa ho detto che volevo smettere e tutti a dirmi che dovevo andare avanti, che avevo il potenziale per essere più forte. Presioni e sacrifici. Non avete idea quanti sacrifici servono per una sola gara, che se va male sei un coglione. Non voglio essere più giudicato per una prestazione. Ero stufo. Sogno una vita e un lavoro normale. Carolina compete perché ama il suo sport; io perché ero bravo in quello sport, ma non mi piaceva di allenarmi per 35 ore la settimana, non ce la facevo più. Tutti vedono solo la gara e la vittoria, ma dietro ci sono allenamenti pazzeschi e sacrifici fatti da anni. E non ne potevo più.

3 commenti:

  1. Sono rimasto molto colpito dalle lacrime e dalle parole di Schwazer.
    Mi viene naturale pensare che un campione sia anche una persona tosta, forte, determinata, sicura.
    In un attimo è emersa tutta la sua fragilità e sono crollati i miei stereotipi.

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  2. Ti consiglio di leggere il libro di Agassi..giusto per restare in tema...

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  3. Gli atleti di alto livello sono quasi tutti, chi più chi meno, dopati. Schwazer, o chi lo seguiva (cosa maggiormente probabile, visto che è difficile che un atleta faccia tutto da solo) è stato un asino, non a doparsi, ma a non saper usare bene le sostanze coprenti che si usano tra gli atleti di alto livello per coprire il doping.
    Sicuramente lo sport di alto livello è tutt'altro che divertente, specialmente per quanto concerne gli sport di fatica. Adesso che ha smesso si sentirà molto meglio a livello psico-fisico. Io stesso, che ero un atleta amatore, mi sono allenato parecchie volte contro-voglia e nel periodo estivo, con l'infiammazione cronica dei tendini d'achille, che proprio in estate raggiungevano il massimo dell'infiammazione, smettevo e per me era come se mi togliessi un peso di torno. Se ero contento di smettere, io che ero un amatore, figuriamoci un atleta professionista!

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