Dedico il rimorso di non aver fatto niente, ma la consapevolezza che il riposo e' di uguale importanza a Andrea, che nel paleozoico si allenava con me e adesso sta facendo la marathon des sables.
Anche a lui dedico quello che un anno fa avevo dedicato a King of Pain, che l'ha finita nel 2010:
"...CUORE DI SABBIA
C'è un deserto in ognuno di noi.
Magari biblico, pietre calme e voce di vedetta, che ci dice quanto resta della notte.
Magari biblico, pietre calme e voce di vedetta, che ci dice quanto resta della notte.
O evangelico, digiuno e tentazioni.
O El Alamein, Termopili moderna, sangue e sabbia in un sacrario, custoditi dal silenzio.
Dune e pietraie, tempeste e calma irreale.
Dune e pietraie, tempeste e calma irreale.
Perdersi e ritrovarsi.
E' il paradosso costante nelle diverse formule, di un ambiente alieno, simbolo di solitudine, che invece ci rende più facile incontrare gli altri, liberi finalmente dalla solitudine del rumore.
Corse lente o veloci che attraversano questi deserti, che hanno tradito la strada per andare in fondo a se stessi..."
Corse lente o veloci che attraversano questi deserti, che hanno tradito la strada per andare in fondo a se stessi..."
Daniele Menarini
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